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Costruzioni bloccate nelle zone colpite dall'alluvione. PDF Stampa E-mail
20 maggio 2009 - L'Unione Sarda, articolo di Maria Grazia Marilotti.

Si dovevano sposare e pensavano di costruire la casa dei loro sogni a Rio San Girolamo. Ma devono rimandare tutto. Ugo e Sara hanno investito i risparmi per quel terreno diventato di colpo inedificabile. Il blocco delle nuove licenze edilizie approvato ieri in Consiglio, li costringe a posticipare. «Dura un anno lo stop alle nuove costruzioni nelle aree esondate a Frutti d'Oro II, Rio San Girolamo e Poggio dei Pini, in attesa dell' adeguamento al piano regionale di assetto idrogeologico (Pai) che dovrà scaturire dallo studio sull' alluvione - ha esordito Nuccio Arrais, assessore all'urbanistica - quello in vigore non le considera aree a rischio, va rifatto e che si dichiari quali sono le zone sicure». Il provvedimento blocca 8 lotti, 5 a rio San Girolamo 3 a Frutti d'Oro, con 15 famiglie che aspettavano di poter costruire ferme al palo. Per loro Tore Littarru, pd, propone un risarcimento.

SILENZIO La seduta si apre con un minuto di silenzio per ricordare l'ex consigliere comunale scomparso, Sandro Capriola. L'alt a nuove licenze per edificare proposto dalla giunta è salutato da un consenso generale da destra e sinistra, ad eccezione di Franco Magi, Franco Bayre ed Efisio Baire, escono dall'aula prima del voto. In una serie di interventi appassionati viene sottolineata da più voci la priorità: «la sicurezza dei nostri concittadini non ha colori politici, si tratta di una norma doverosa per evitare che nascano nuove costruzioni in aree a rischio».

UNANIMITÀ Un concetto espresso da maggioranza e opposizione, Giannetto Soi di Rc, Leopoldo Marrapese, pd Dino Boero, rossomori, Gigi Frau, Pdl e Pino Baire, An che aggiunge una nota polemica: «Una scelta dettata dal buon senso. La Giunta Soru avrebbe dovuto prendere posizione subito, invece di scaricare tutto sul Comune». Silvano Corda, Mpa chiede che il blocco delle licenze sia esteso al futuro. Si ferma tutto, dunque, in attesa di avere delucidazioni da parte degli esperti su dove poter costruire in sicurezza. Urgenza sottolineata dall'assessore ai lavori pubblici Efisio Demuru. Le aree dove per un anno non si potrà mettere su neppure un mattoncino sono quelle individuate dallo 'studio ricognitivo dell' alluvione' redatto a marzo da Regione, Ministero dell'Ambiente e Genio Civile e consegnato solo ieri ufficialmente al Comune.

DELIBERA «E' zeppo di imprecisioni e va rifatto - sottolinea Franco Magi - è indicata anche la zona dove dovrebbe sorgere il ponte di Pauliara, area dove è impossibile un'esondazione». Approvata la delibera Marongiu ringrazia l'assemblea per il senso di responsabilità e promette: «al più presto faremo il Puc. Ora chiediamo alla Regione di rispettare i tempi. Da noi è passata un'alluvione che ha provocato cinque morti e disastri per cento milioni di euro, per ora ne abbiamo avuto solo 2 e 200 mila».
 
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Efisio Demuru

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