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Pauliara, il nuovo ponte resta un sogno PDF Stampa E-mail
16 Marzo 2009 - L'Unione Sarda, articolo di Andrea Piras

I soldi ci sono già da tempo.Un milione di euro affidati dalla giunta regionale al Comune di Capoterra. Manca però la possibilità di spenderli non essendo mai stato firmato il decreto che consenta all’amministrazione municipale di affidare la progettazione delle opere (ponte di Pauliara e viabilità) e individuare, attraverso una gara d’appalto, l’impresa che dovrà poi eseguire i lavori. Così non resta che aspettare. Ancora, nonostante siano trascorsi più di quattro mesi dall’alluvione del 22 ottobre.

A Poggio dei Pini non è che se li stiano vivendo bene questi ritardi. Anzi, gli animi cominciano proprio a scaldarsi, in particolare a Pauliara, il “rione” rimasto isolato dopo il crollo del ponte sul rio San Girolamo. Così ora, per poter raggiungere le loro abitazioni o inversamente spostarsi verso il resto della lottizzazione e la strada che poi porta verso la statale Sulcitana, i residenti devono fare i salti mortali. E non è certoil “guado” sistemato più a valle del ponte distrutto dal Genio civile e dalla Protezione civile della Provincia di Cagliari che potrà risolvere l’emergenza e annullare il disagio.

«Comprendiamo tutto, a cominciare dai ritardi dovuti alla caduta anticipata della Giunta Soru, ma ancora ci chiediamo perché il piano di ricostruzione del ponte e della viabilità squassata di Poggio non sia stata vista in un’ottica di straordinarietà. Siamo grati per lo stanziamento del milione di euro, ma se la burocrazia avesse tenuto conto dell’emergenza allora il finanziamento sarebbe stato meglio affidarlo direttamente al Genio civile o alla stesa Regione per velocizzare gli interventi. Ecco, forse ora il progetto per il ponte sul rio San Girolamo sarebbe già a buon punto. Insomma, forse bisognava pensare ad un’altra forma per risolvere questi problemi a Poggio dei Pini», spiega l’assessore ai Lavori pubblici di Capoterra, Efisio Demuru. «Purtroppo dobbiamo fare i conti anche con altri ritardi, quelli sull’affidamento all’Università e ai Dipartimenti competenti del piano di messa in sicurezza idrogeologica ». Quel territorio sconquassato dal violentissimo nubifragio di fine ottobre che ha scaraventato tra Poggio dei Pini, Frutti d’Oro e San Girolamo una quantità incredibile d’acqua da far saltare tutte le stime fatte fino ad allora dagli esperti e dai rilevamenti pluviometrici. «Quei quatto milioni e mezzo d’acqua, corrispondenti a 372 millimetri di pioggia, caduti sul centro residenziale sono ben altra cosa rispetto ai dati fino ad allora conosciuti. Ciò vuol dire che bisognerà fare i conti con questi numeri, ricostruendo le infrastrutture in relazione a questa pur eccezionale piovosità», dice ancora l’assessore ai Lavori pubblici. «Mi auguro che la nuova giunta regionale velocizzi le procedure per poter non solo utilizzare immediatamente il milione per ponte e viabilità, ma anche per l’affidamento del programma di messa in sicurezza idrogeologica».

Spiega il presidente della commissione urbanistica, Dino Boero: «Insieme alla commissione Vigilanza sui servizi presieduta da Pino Baire abbiamo approvato a suo tempo un documento elencando i motivi che hanno causato i gravissimi danni e soprattutto i punti critici del nostro territorio. Che poi sono diversi: il bacino del rio San Girolamo, certo, ma anche quello del Santa Lucia e del Masoni Ollastu. Con le loro dighe e i loro ponti e le sezioni fluviali da ridisegnare. Non va tralasciato nulla, neppure alcune situazioni critiche come la foce del santa Lucia “interrotta” dalla statale o a Capoterra centro nella zona del cimitero e dello stadio di Santa Rosa».
 
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Efisio Demuru

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