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Il partito che non c'e' PDF Stampa E-mail
Luglio 2008



Il PD non è un partito liquido, è un partito immobile, fermo, insomma non c'è. Dal 14 ottobre 2007 si è convocata l'assemblea regionale e qualche rara convocazione dell'assemblea provinciale. Non abbiamo organismi dirigenti e luoghi di discussione, doveva partire il tesseramento ma non se na ha più notizia. I circoli sono stati costituiti sulla carta, ma non c'è segnale di un'attività di partito, campagne, iniziative, anche perchè da Roma non arrivano idee e imput. Si era detto che non sarebbe stato un partito liquido, che bisognava puntare sul radicamento territoriale, anche in forme nuove che superassero i limti dei vecchi modi di far politica, ma in realtà abbiamo cancellato il vecchio ma il nuovo stenta ad apparire, evidentemente si ritiene che essere presenti nel territorio non sia più importante.

Ma soprattutto, è stato bloccato il dibattito politico. Bisognava convocare un Congresso tematico, preceduto da una campagna di discussione e confronto con i territori, i circoli, ecc. Non si ha notizia di iniziative. Subito dopo il risultato del 14 aprile s'era aperta una discussione tutta mediatica, che lasciava presagire rese dei conti, lacerazioni, scontri. La resa dei conti s'è evitata, ma bloccando il dibattito. Consideravo la resa dei conti assurda ed inutile, poi confesso che non trovavo affascinante dividermi tra Veltroni e D'Alema, ma almeno un dibattito serio che analizzasse le ragioni della sconfitta. Mi viene da rimpiangere la resa dei conti, almeno avremmo smosso il partito. E' filtrata la notizia, su l'Unità, che si starebbe discutendo in prospettiva delle elezioni europee se aderire o no al PSE, a quali condizioni. Ma è possibile che una discussione del genere, che riguarda identità e futuro del partito, sia riservata a pochi addetti ai lavori, non sarebbe giusto discutere nei circoli ed allargare la partecipazione agli elettori delle primarie del 14 ottobre 2007.

Veltroni è scomparso. Non se ne ha traccia. E' il leader dell'opposizione, la sua voce dovrebbe fare da controcanto costante a quella del Premier e del Governo, con proposte, critiche, idee sulle principali questioni. Sarà che parlano i ministri-ombra, ma dove si costruiscono le proposte di questi ombrosi ministri? Leggendo i giornali e ascoltando i tg, sembra che i leader del PD siano i soliti noti . Sarà una mia errata percezione, forse, o una strategia comunicativa, qualcuno mi obietterà che è giusto che non sia solo il leader a parlare. La verità è che le scelte che Veltroni ha fatto sul gruppo dirigente nascondono la volontà di evitare lo scontro interno. Quando parla uno dei soliti nomi mi viene da pensare a nome di chi parlano? e poi ho l'impressione è che siano sempre gli stessi, da 15 anni.

L'unica cosa certa in questo partito non partito è che la colpa della sconfitta in queste elezioni politiche è della generazione under 40, specialmente quella di origine DS. Mi direte, ma come? Che stai dicendo? Proprio così, Vista la brutalità con cui sono stati rimossi da tutti i posti di responsabilità politica, sia a livello nazionale che locale, quasi una pulizia etnica, non c'è dubbio che è così. E' evidente che si ritiene che tutte le colpe della sconfitta siano loro, mentre chi ha diretto la coalizione ,il governo e i partiti negli ultimi 15 anni purtroppo avrebbero fatto tutto bene
 
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Efisio Demuru

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