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La beffa degli indennizzi PDF Stampa E-mail
L'Unione Sarda, articolo di Andrea Piras - 21 Ottobre 2011

Avevano ricevuto gli indennizzi per i danni subiti ai loro beni mobili custoditi negli scantinati delle loro case, per le auto parcheggiate nei cortili. Una boccata d’ossigeno, dopo il disastro del 22 ottobre 2008. Dopo il dolore e la rabbia. Poi la Regione cambiò rotta.

I FONDI. Quei fondi (tetto massimo 15 mila euro, somma comprensiva delle vetture) stabiliti dalla legge regionale 15 votata il 29 ottobre del 2008, dovevano essere restituiti al mittente. Questione di norme e articoli, questione di interpretazione. Così sostengono a Capoterra con forza i diretti interessati, gli amministratori comunali, l’intera assemblea civica. Così ieri il Consiglio comunale ha votato all’unanimità la richiesta per una modica sostanziale dell’ormai famigerata norma. Un sì unanime di maggioranza e opposizione che impegna il sindaco e la Giunta ad intervenire presso l’esecutivo e il Consiglio regionali. Sono circa 150 le famiglie “vittime” di questa legge. In pratica, i privati che dovranno restituire gli indennizzi presi a suo tempo e inevitabilmente spesi per poter continuare a vivere, per ricomprarsi cucine e mobili, magari per acquistare una piccola auto o ricorrere all’usato per una vettura magari più costosa.

I GIUDIZI . «Non stiamo parlando di miliardari, di persone che hanno perso tutto e di gente che magari era anche costretta a vivere negli scantinati per le sue modeste condizioni economiche», dice il sindaco Francesco Dessì. «Il rischio è che dalla richiesta di restituzione dei fondi si passi alla fase dell’ingiunzione e all’ingresso di Equitalia. Per questo la Regione deve intervenire immediatamente». Per il consigliere di minoranza Franco Magi «la legge 15 va cambiata proprio perché facilmente interpretabile, adesso bisogna bloccare le ingiunzioni e ammettere alla contribuzione anche i beni mobili». Insomma, un giudizio unanime e netto. «Qualcuno è riuscito a restituire i fondi grazie all’aiuto di gli e parenti, ci auguriamo che la Regione faccia la sua parte per fermare la sofferenza delle famiglie», dice il consigliere Esio Demuru.

IN PIAZZA . Intanto sabato alle 16,30, anniversario dell’alluvione, a valle della diga, il parroco di Poggio dei Pini don Andrea celebrerà la messa. Sarà scoperta una targa in memoria di Licia Zucca e Antonello Porcu, le due vittime di Poggio uccise dall’onda di piena mentre si trovavano sul ponte di Pauliara. Sarà inaugurata un’area verde rinominata Parco 22 Ottobre 2008. Sempre per sabato, ma alle 8,30 del mattino, il movimento “Capoterra Solidarietà Pari Dignità” ha organizzato una marcia che, partendo da piazza Su Loi, arriverà alla rotonda per Capoterra attraversando la statale 195 e tornerà indietro per raggiungere San Girolamo.
 
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Efisio Demuru

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