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 E’ partita da qualche settimana la campagna “L’Italia sono anch’io” coordinata da un ampio schieramento composta da 18 organizzazioni : Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli enti per la pace e i diritti umani, Terra del Fuoco, Ugl Sei e dall’editore Carlo Feltrinelli, il Presidente del Comitato promotore è il Sindaco di Reggio Emilia, e Presidente dell’ANCI Graziano Delrio.
L’ obiettivo è la raccolta di firme, entro febbraio 2012, in calce a due proposte di legge di iniziativa popolare, la prima riguarda la modifica delle norme che attualmente regolano l’accesso alla cittadinanza italiana, attraverso la modifica della L. 91/1992, la seconda intende invece estendere alle persone migranti residenti regolarmente in Italia da almeno cinque anni la possibilità di votare per le elezioni amministrative. Oggi nel nostro Paese vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera. Molti di loro sono bambini e ragazzi nati o cresciuti qui, che tuttavia solo al compimento del 18° anno di età si vedono riconosciuta la possibilità di ottenere la cittadinanza, iniziando nella maggior parte dei casi un lungo percorso burocratico. Questo genera disuguaglianze e ingiustizie, limita la possibilità di una piena integrazione, disattende il dettato costituzionale (art. 3) che stabilisce l’uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento.
La condivisione e il sostegno ai principi ispiratori del Comitato , parte dalla convinzione, e anche dalla necessità, che il nostro Paese si allinei alle normative previste in Europa rispetto ai diritti di cittadinanza e di partecipazione attiva alla vita politica delle persone migranti. Oltre alle associazioni e ai cittadini, è necessario un forte impegno degli amministratori locali, non solo perché sono in prima linea nell’affrontare le politiche di integrazione, ma anche perché possono dare un grande contributo nel comunicare a tutti i cittadini residenti l’importanza di rendere protagonisti del governo locale i tanti nuovi cittadini migranti che danno quotidianamente un importante contributo all’economia locale e che sono già parte integrante delle nostre comunità. Si possono presentare ordini del giorno nei consigli comunali e provinciali,in alcuni è stato già fatto, organizzare iniziative pubbliche coinvolgendo le scuole e anche momenti di scambio culturale con la associazioni impegnate nel territorio nell’opera di integrazione e con i cittadini migranti. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, recentemente, si espresso a favore della massima integrazione dei figli immigrati : "Sono convinto che i bambini e i ragazzi venuti con l'immigrazione facciano parte integrante dell'Italia di oggi e di domani, e rappresentino una grande fonte di speranza e di energia. A tutti gli adulti e gli anziani il compito di realizzare questo futuro, dobbiamo essere fieri del fatto che, pur mantenendo un legame con le origini, essi esprimano la volontà di diventare italiani. Dobbiamo sentire una forte responsabilità e un preciso dovere di non deludere questa fede nell'Italia".
In conclusione, questa iniziativa è una bella battaglia civile per affermare i principi di giustizia e d’integrazione, che non devono essere proprietà di una sola parte politica ma devono diventare patrimonio di tutta la società italiana, perciò il dialogo e l’ascolto sono delle grandi armi positive per raggiungere gli obiettivi di “L’Italia sono anche io”.
Efisio Demuru
I moduli per la raccolta delle firme possono essere richiesti direttamente al Comitato. litaliasonoanchio.it
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