Cagliari, 7 luglio 2011
Tre quesiti referendari per cancellare l’attuale legge elettorale nazionale, il cosiddetto porcellum: Anche in Sardegna si mobilitano associazioni e singoli esponenti di partiti politici per raccogliere le firme che portino ad un referendum abrogativo. I punti contestati riguardano le liste bloccate, il premio di maggioranza, l’indicazione del candidato premier. “Dalle recenti consultazioni - ha spiegato Simone Spiga, uno dei promotori - e’ emersa la voglia dei cittadini di pronunciarsi, di esprimere la propria posizione. La legge elettorale nazionale priva i cittadini della possibilita’ di scelta e, a nostro avviso, potrebbe essere cancellata dalla volonta’ popolare”.
Dai prossimi giorni il comitato promotore organizzera’ la raccolta delle firme in tutti i comuni della Sardegna, per arrivare - e’ stato annunciato stamane a Cagliari in una conferenza stampa - a depositare quanto prima il quesito referendario, suddiviso in tre punti: due riguardano la Camera, uno il Senato. A presiedere il comitato e’ stato chiamato l’attore Gianluca Medas, per segnare la non riconducibilita’ ad uno o piu’ partiti.
“Tra noi”, ha precisato Spiga, “ci sono esponenti di diversa provenienza e i cui partiti non si sono pronunciati sul referendum. A noi non importa quale modello o sistema si adotta dopo, ora l’importante e’ cancellare questa legge vergognosa”. Il rischio, sottolineato anche stamane, e’ che la casta si difenda e di fatto impedisca il cambiamento della legge elettorale. “I referendum - ha detto Medas - nascono perche’ ci siamo stancati di dare deleghe in bianco. Dobbiamo girare tutta la Sardegna e parlare con la gente semplice”.
In altre regioni la raccolta e’ gia’ partita, in Sardegna si punta ad una capillarita’ che porti ad un banchetto in ogni comune. Non ci sono adesioni da parte di partiti finora: “Efisio Demuru, del Pd, o Antonio Pitea del Pdl - ha detto ancora Spiga - sono con noi con un’adesione personale”. Infine per Marcello Abis, di Sardegna virtuosa, cancellare il porcellum sarebbe una vittoria di democrazia: “Ci vuole un ragionamento piu’ ampio della demagogica lotta alla casta”. (AGI)
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