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Le nuove opportunitą del PD |
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11 Dicembre 2007
Finalmente l'Assemblea regionale del Partito democratico ha approvato le regole per procedere all’elezione degli organismi dirigenti, sia a livello provinciale che comunale. La votazione del documento è stata preceduta da una interessante discussione che ha dimostrato quante innovative idee ci siano nel Pd sardo: su come intendere e dispiegare la partecipazione politica dei militanti e dei cittadini, che hanno scelto di partecipare alla fase costituente. In Sardegna si è deciso di dare da subito una grande valenza ai territori ed ai comuni; quest'opportunità ha in sé dei rischi ma soprattutto dei vantaggi. Il rischio è di abusare dello strumento delle elezioni per scegliere i gruppi dirigenti del partito nella fase costituente, senza uno statuto nazionale o regionale; il vantaggio è quello di spostare la discussione politica sui contenuti del governo locale senza disperdere la grande disponibilità offerta dai cittadini al nostro partito il 14 ottobre. Le regole possono apparire complicate, può anche apparire eccessiva una così vasta ricerca del consenso popolare per la scelta dei gruppi dirigenti locali. Ma in fondo quando abbiamo deciso di sciogliere il partito dei Ds, volevamo raggiungere un alto obiettivo: un grande partito, nuovo, moderno e di massa. Ora bisogna lavorare per creare una serie di proposte politiche a livello provinciale e comunale che interessino veramente i militanti e i cittadini. Non sarà sufficiente l'agonismo elettorale: chi è stato nei seggi il 14 ottobre ha percepito tra i tanti votanti sia la voglia di cambiare la politica, che la necessità che la politica rilanci la sua funzione storica: risolvere i problemi sociali e offrire una visione delle grandi opportunità che il nostro territorio può ancora sviluppare.
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