|
«Non siamo rottamatori, ma vogliamo un partito pił aperto ai giovani e alla partecipazione» |
|
|
|
Ad Oristano l'assemblea degli autoconvocati. «Pd, mai col terzo polo e senza primarie»L'Unione Sarda, articolo di Giuseppe Meloni - 20 dicembre 2010
ORISTANO L'unica rottamazione, all'assemblea degli autoconvocati del Pd, riguarda l'ipotesi di alleanza col terzo polo e il ridimensionamento delle primarie. Difficile sintetizzare un'intera giornata di interventi (una cinquantina, col gong a togliere la parola appena sul maxischermo si esaurivano i 5 minuti di conto alla rovescia): ma su quei due punti, consenso totale. Messaggio per Bersani, che tre giorni fa ha diviso i cuori democratici aprendo, appunto, al centro.
IL RICAMBIO È “Prossima fermata Sardegna”, edizione locale dell'iniziativa fiorentina guidata da Matteo Renzi e Pippo Civati (quest'ultimo presente al teatro Garau di Oristano). Li hanno chiamati rottamatori, questi (più o meno) giovani che chiedono di rinnovare il Pd: ma è un'etichetta che non piace agli oltre 200 militanti arrivati da tutta l'Isola, e reclutati soprattutto grazie al web. Laura Pisano definisce subito il perimetro: «Questa è un'iniziativa per il Pd, non contro». L'accento va non tanto sull'avvicendamento dei dirigenti, quanto sull'apertura a una maggiore partecipazione. Stefano Sotgiu ricorda che altrove (Toscana ed Emilia Romagna, o in Germania) «la legge disciplina il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni» che riguardano la collettività. Quanto al partito, alle primarie Simone Campus aggiungerebbe le «doparie»: consultare la base per stabilire la linea politica. «Nello statuto del Pd - nota - ci sono i referendum: che fine hanno fatto?».
Poi, certo, Filippo Petrucci - il ricercatore che a Cagliari vuole sfidare Antonello Cabras alle primarie - ricorderà che «il rinnovamento dev'essere anche generazionale». Sceglie toni taglienti Andrea Murgia, cervello sardo in prestito all'Europa: «Sono venuto qui apposta da Bruxelles, ma l'avevo fatto anche per il congresso provinciale del Pd. Solo che mi ritrovai l'unico iscritto a parlare: pensavano a spartirsi i delegati, altro che dibattito».
IL PARTITO Non solo volti nuovi: intervengono la deputata Caterina Pes, i consiglieri regionali Chicco Porcu e Antonio Solinas, l'ex consigliere Ivana Dettori. In platea assessori e consiglieri provinciali (Piero Comandini, Efisio Arbau), comunali (Efisio Demuru), altri ex consiglieri regionali (Angela Corrias, Alessandro Frau) e così via. Un pezzo (troppo piccolo, per Chicco Porcu) del partito “ufficiale”. Gianni Sanna, segretario di Oristano, è tra i più netti sulle primarie: «Se le snaturano, restituisco le chiavi della federazione». Un altro segretario provinciale, Thomas Castangia (Cagliari), si incarica delle conclusioni: «È necessario che il partito si apra sempre di più. Questa giornata dimostra che anche i giovani si possono coinvolgere».
Non partecipa il leader regionale Silvio Lai, ma solo per un contrattempo. Interviene invece il coordinatore della segreteria, Franco Marras: «Voi siete un pezzo del Pd, il partito è una casa aperta». E aggiunge che su ciascuna delle questioni specifiche (lavoro, ambiente, sviluppo e altre) citate dagli oratori «c'è una proposta del Pd sardo». Gli risponde un altro Marras, Raffaele (nessuna parentela), età verdissima e idee molto chiare: «Scopro oggi che queste proposte ci sono, vorremmo conoscerle. A molti sfugge il progetto del Pd per l'Isola». Applausi anche al sindaco di Bortigiadas Emiliano Deiana, quando auspica ironicamente che «il Pd non finisca per aderire all'Udc».
IL LEADER Tra i temi cari ai «non rottamatori» di Oristano, l'istruzione è il più ricorrente. Qualcuno pone il problema dell'informazione libera: e la giornalista Francesca Zoccheddu ricorda i tanti colleghi precari e sottopagati. Michele Calia riassume invece la vertenza del Movimento pastori. Tutto sotto gli occhi di Civati, uno dei leader di “Prossima fermata Italia”: «La possibile svolta annunciata da Bersani - conferma - è pericolosa, il Pd è nato per mettere al primo posto gli elettori. Discutere le primarie va nella direzione opposta. Noi rottamatori? No, vogliamo un partito con un suo progetto: per andare oltre i duelli tra Veltroni e D'Alema, o in Sardegna tra Soru e Cabras. Se no, ogni dibattito sarà inutile.
|
|
|