28 settembre 2010

In aula con la Polo Rosa per respingere le accuse di maschilismo lanciate dalla presidente della commissione pari opportunità Roberta Marcis. Si sono presentati con questa mise i consiglieri del Pd allo scorso Consiglio comunale. Un gesto clamoroso e simbolico per difendere l'immagine della comunità e ribadire che a Capoterra non si discriminano le donne e la disparità tra i sessi non è di casa. La presidente della Cpo aveva denunciato un “clima discriminatorio".

 «In aula contro le donne allusioni e parole offensive - aveva dichiarato - è un malcostume generalizzato che ovviamente non riguarda solo Capoterra, ma come presidente della commissione pari opportunità mi sento in dovere di denunciare comportamenti che ledono la dignità delle donne, con la speranza che possa aprirsi un serio e costruttivo dibattito». Unanime è stato il coro dei colleghi di ogni schieramento. Da Pino Baire e Gigi Frau del Pdl a Efisio Demuru, Marco Zaccheddu e Giacomo Mallus del Pd: «Sono accuse destituite di ogni fondamento». Dice Leopoldo Marrapese del Pd: «La cpo non ha mai denunciato comportamenti discriminatori sia nei confronti delle donne che degli omosessuali, dei disabili e degli extracomunitari. A questo punto debbo ritenere che si sia trattato di opinioni solo e soltanto sue». L'assemblea si è aperta con le dichiarazioni del presidente del Consiglio Salvatore Caboni. «Mai ho recepito discriminazioni di genere e sesso, in aula si assiste solo ad un confronto politico». Roberta Marcis è l'unica consigliera eletta in un consiglio che conta 20 presenze maschili. «Ho voluto parlare della solitudine di una donna contro 19 consiglieri maschi e di quanto, talvolta, il linguaggio e gli atteggiamenti, in politica, siano così lontani dalla mia ottica di genere. Mi dispiace che l'unica donna assessore non abbia preso le mie difese. Personalmente non voglio essere trattata da principessa. Viviamo nel 2010 e voglio esser trattata come una donna del mio tempo. Al di là dello sfogo la mia denuncia resta ed è forte: servono più donne in politica».

MARIAGRAZIA MARILOTTI