Consiglieri indignati: «Il maschilismo? Lo vede solo Marcis» |
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Lunedì 22 settembre 2010
La reazione è infastidita, a volte indignata: «In Consiglio comunale il maschilismo non esiste». A smentirlo sono gli stessi consiglieri, che respingono le accuse mosse dalla loro collega Roberta Marcis, presidente della commissione Pari opportunità. «In Aula, contro le donne si fanno allusioni e si dicono parole offensive», aveva detto Marcis.
Per i consiglieri capoterresi, però, la sua è soltanto una provocazione: «Lavoro con cinque donne, nessuna di loro ha mai lamentato discriminazioni in base al sesso», commenta ad esempio Marco Zaccheddu, assessore alle Politiche sociali. Prende le distanze dal presidente della commissione anche Veronica Pinna, assessore al Bilancio e segretaria cittadina del Pd: «Qui ci sono solo grandi signori e sono trattata come una principessa: sono stata fortemente voluta alla guida del partito. Non mi risulta», aggiunge, «quanto Robetta Marcis ha denunciato pubblicamente: lei stessa ha un ruolo ben definito all'interno del Consiglio, si fa valere e nessuno le mette il bavaglio».
L'assessore Pinna, che si dice stupita, prova ad avanzare qualche ipotesi: «La consigliera ha avuto qualche scontro con due colleghi, oppure la sua è una provocazione che riguarda la mentalità che esiste in tutta l'Italia, non qui in paese. Si sa che i maschi scalpitano di più in politica, e che le donne per farsi valere devono lottare di più, ma resta il fatto che alla Marcis la grinta non è mai mancata». Non concorda con l'accusa di maschilismo nemmeno Antonio Volpi, consigliere di An: «Tra me e lei non ci sono mai stati contrasti, ma talvolta capita con altri colleghi. È normale che tra schieramenti opposti ci sia una certa dialettica, ma non sono mai attacchi personali», aggiunge Volpi: «Forse la consigliera Marcis li sente tali perché, essendo l'unica donna eletta in Consiglio, si sente in minoranza e capisco che non sia facile convivere in un ambiente maschile».
Taglia corto l'assessore ai Lavori pubblici, Efisio Demuru, compagno di partito della consigliera: «Qui il segretario cittadino è una donna: lo è per statuto la metà dei dirigenti. Le donne sono le più impegnate in campagna elettorale, e quello della consigliera Marcis è un attacco duro, che mi offende». Liquida invece la questione con un secco «no comment» il consigliere di minoranza indipendente Franco Bayre mentre il vicesindaco, Francesco Dessì, osserva: «Gli scontri politici si risolvono con il dialogo corretto tra le parti».
MARIAGRAZIA MARILOTTI
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