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Via alle analisi dei fondali che ospiteranno i cinque pennelli antierosione. PDF Stampa E-mail
L'Unione Sarda, articolo di Andrea Piras - 20 marzo 2010

Dopo Pasquetta i sommozzatori inizieranno i prelievi nel fondale marino. Poi le analisi e il via al progetto antierosione. I sommozzatori si immergeranno dopo Pasquetta, attrezzati di tutto punto per indagare, sott'acqua, sulle condizioni del fondale. E qui, davanti alle case di Frutti d'Oro, dove le mareggiate si sono ingoiate metri di costa, cancellando le spiagge di un tempo, che infileranno i tubi-carota nel substrato per riportare in superficie salsiccioni di sedimento. Poi di corsa in laboratorio, dove esperti ricercatori dovranno individuare presenze sospette di inquinanti celate tra i granelli di rena. E saranno gli esami ecotossicologici, microbiologici ma anche granulometrici a svelare lo stato di salute di questi fondali che da qui a breve dovranno ospitare i pennelli artierosione e protezione delle case. Abitazioni che dopo la messa in atto del progetto di ripascimento fatto con sabbie di cava assolutamente compatibili (l'esperienza del Poetto, con i suoi errori e i suoi guasti ha, di fatto, condizionato - e continua a farlo - tutte le iniziative antierosione in Sardegna), saranno di nuovo lontane dall'acqua, distanti moltissimi metri dal mare.

IL FUTURO Perché a Frutti d'Oro (per ora) e sul resto del litorale (in futuro), torneranno le spiagge. Quelle di un tempo conosciute da chi, negli anni Settanta, aveva deciso di acquistare una casa a Capoterra e in particolare sulle lottizzazioni costiere cresciute proprio in quegli anni. Centri residenziali come Frutti d'Oro, lottizazione Picciau, Torre degli Ulivi, La Maddalena e altre diventate col tempo una spina nel fianco. Soprattutto per i proprietari delle ville in prima fila, quelle ormai esposte ogni autunno alla violenza dei marosi.

I TECNICI «L'altro giorno - spiega l'ingegner Nicola Montaldo, docente di costruzioni idrauliche marittime all'Università di Cagliari e consulente del progetto - abbiano avuto insieme al Comune di Capoterra, alla Provincia, alla Regione e all'Arpas, un incontro per definire la data per le cosiddette indagini di validazione». Un tavolo tecnico che ha fissato la data dei carotaggi e che, finalmente, accorcia i tempi per la messa in opera dei pennelli e del ripascimento. «I tecnici dell'Arpas dovranno - aggiunge Montaldo - validare una carota su sette, es ette saranno esattamente i prelievi di substrato che saranno effettuati in altrettanti punti davanti alla costa di Frutti d'Oro dove sorgeranno le cinque barriere». In tre giorni l'opera di sommozzatori dovrebbe essere completata. «All'Arpas abbiamo messo a disposizione i nostri laboratori - spiega Montaldo - così da poter imprimere un'accelerata sulle analisi dei materiali prelevati dal fondo marino». Spiega infatti l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Efisio Demuru: «La nostra preoccupazione è che il superimpegno dei tecnici dell'Arpas, a cui va aggiunta una carenza di personale nell'azienda, possa ritardare le analisi ed è per questo che i progettisti si sono messi a completa disposizione per abbattere i tempi».

IL PARERE Nei giorni scorsi l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che fa capo al ministero dell'Ambiente, aveva dato parere favorevole sul “Progetto delle opere marittime”. E in particolare sul Piano di caratterizzazione ambientale. «Il Piano elaborato dal Comune di concerto con i tecnici di questo Istituto - scrive l'ingegner Serena Gherardini di Ispra - risulta in linea con quanto indicato nel Piano dell'area marino costiera prospiciente il Sito di bonifica di interesse nazionale del Sulcis Iglesiente Guspinese».
 
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Efisio Demuru

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