Pd e Udc: «Non fermiamoci» |
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Dal convegno "NO all'impianto eolico off shore nel Golfo di Cagliari " - 16 marzo 2010
La battaglia deve continuare. Perché non basta che la Trevi Energy abbia ritirato il suo progetto e che le altre società interessate a realizzare un parco nel Golfo degli Angeli abbiano rinunciato ancora prima. «Serve che la Sardegna si riappropri delle deleghe in materia di scelte energetiche, che lo Stato gli ha sottratto nel 2009». Lo hanno ripetuto, con argomenti diversi, il deputato del Pd Giulio Calvisi e i consiglieri regionali Chicco Porcu (Pd) e Giulio Steri (Udc), uniti nella guerra «a questo tipo di eolico off-shore» e alle possibili scelte del Governo «in materia di nucleare».
L'assessore comunale di Capoterra Efisio Demuru (animatore del comitato “Diciamo no all'eolico off-shore nel golfo di Cagliari”, con 1658 contatti su Facebook), insieme al consigliere comunale Claudio Cugusi sono stati i protagonisti della manifestazione “No al Golfo dei mostri”, svoltasi ieri in un hotel cittadino. Chicco Porcu si è concentrato sul moltiplicarsi degli investimenti nel settore delle energie rinnovabili. Proprio l'eolico occupa i vertici per agevolazioni e incentivi concessi: «E allora succede che, unendo il business dei certificati verdi a quelli dei finanziamenti, nascano dal nulla società finanziarie che riescono a ottenere ritorni del 13 per cento annuo sugli investimenti». Calvisi ha invece parlato delle normative nazionali, che mettono in condizioni ministero delle Infrastrutture e Capitanerie di concedere autorizzazioni senza coinvolgere in alcun modo le autorità regionali: «La Sardegna si deve riappropriare di un ruolo di primo piano in questa partita - ha detto - per questo il Pd presenterà un disegno di legge per modificare la normativa con la quale il Governo ha avocato a sé la competenza in materia. Spero che su questo punto ci sia la convergenza dei parlamentari sardi di tutti gli schieramenti». Di leggi e ricorsi ha parlato anche il consigliere regionale Udc Giulio Steri, che ha ribadito il no del suo partito anche al nucleare: «La Regione deve rivendicare le sue competenze primarie e opporsi ad autorizzazioni che arrivino da autorità statali - ha detto, tra le altre cose - deve far valere gli articoli del Piano casa proposti da noi, che vietano di violare i banchi di poseidonia, di far passare reti elettriche sulle spiagge e vincolano le aziende a chiedere un'autorizzazione paesaggistica agli uffici regionali». ( a. mur. )
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