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Sei diventata nera – flop PDF Stampa E-mail
La Nuova Sardegna - 7 agosto 2007

CAPOTERRA. Un clima da stato d’assedio. Un paese blindato. Così è apparsa Capoterra al pubblico (per nulla numeroso) del concerto dell’ultra-destra. Numerosi posti di blocco, divisi tra polizia e carabinieri, hanno presidiato i punti di accesso. Alla fine il concerto organizzato da Sardegna Skinheads, Blocco Studentesco e Rock in fiamme, segnato in questi giorni da polemiche accese e con preoccupazioni per la segretezza del luogo e dell’ora del rave, ha ceduto il passo a un triste caseggiato in campagna di proprietà di una famiglia capoterrese.

Nella località di Santa Lucia, poco prima del bivio per la chiesetta campestre, un cancello presidiato da un gruppo di teste rasate magliette nere ed enormi tatuaggi sulle braccia. Dal cancello a uno spiazzo all’aperto dove sono parcheggiate non più di settantacinque auto. L’aria che si respira è caratterizzata da squadre di servizio d’ordine che bloccano ogni sconosciuto con richieste del tenore «Chi siete? Da dove venite? Siete giornalisti?». Il clima è di pesante diffidenza, traspare una forte tensione dovuta certamente alla vigilia movimementata. All’interno del capannone tavoli e panche con ragazzi che chiacchierano tra loro in attesa delle band musicali. Apparentemente è tutto sereno e ordinato, quasi a dimostrare quello che gli organizzatori hanno detto sin dall’inizio; sarà un raduno pacifico. Due dell’organizzazione pretendono quello che accade in ogni concerto: 10 euro per il biglietto, e si alza la protesta di altri giovani. Il sito web Seidiventatanera, faceva sapere che l’ingresso sarebbe stato gratuito: «Abbiamo avuto problemi con la Siae, dobbiamo recuperare un po’ di soldi», questa la risposta. Nel frattempo, circola la voce, subito confermata, che due delle sette band musicali non ci saranno: “La Peggio Gioventù” di Roma e il gruppo sassarese Kuntra hanno dato forfait. I sassaresi avrebbero disertato dopo le accese polemiche degli ultimi giorni, fa sapere uno degli organizzatori. Alla stessa ora, in piazza Brigata Sassari, c’è un’altra manifestazione: è il sit-in organizzato da Rifondazione Comunista, Ds, Comunisti Italiani e Sardisti. E’ la risposta della Sinistra unita contro il concerto delle della frange neofasciste.

«Non vogliamo che Capoterra diventi la capitale di certi raduni. La nostra è una comunità pacifica che si richiama a valori della resistenza e della lotta di liberazione dal fascismo e dal nazismo. Non a caso abbiamo organizzato l’incontro in questa piazza, di fronte al monumento ai Caduti, per onorare la loro memoria e il loro sacrificio per la libertà del paese», dichiara Efisio Demuru, segretario dei Democratici di Sinistra di Cagliari.
 
Concerto a Capoterra dell’ultra Destra PDF Stampa E-mail

Articolo di GIOVANNI BUA per l’Espresso-La Nuova Sardegna - 3 agosto 2007

CAGLIARI Roma, Milano, Monza, Sassari. Si muove compatta la galassia dell’ultradestra (musicale e non solo). E sbarca nell’isola, destinazione Capoterra. Appuntamento: domani pomeriggio, ore 18, in un distributore di benzina. Alle porte del paese in provincia di Cagliari. Luogo dell’evento: privato e segreto fino all’ultimo minuto. Ingresso: gratuito. Previo gradimento da parte dei tre gruppi organizzatori. Da contattare tramite numero di cellulare reperibile in rete. Nome dell’evento: «Sei diventata nera». Polemiche: tante.

IL CONCERTO Le band che suoneranno sono sette. Due da Roma: i “Macchina targata paura” e “La peggio gioventù”, nota soprattutto per l’ode a Luciano Liboni, il rapinatore soprannominato “Il Lupo” che nell’estate del 2004, dopo l’uccisione di un carabiniere, terrorizzò l’Italia, prima di essere a sua volta ucciso. Gli altri: “Esperia”, quatto ragazze di Monza, “Skoll” di Milano e tre sardi: i sassaresi “Kuntra” e “Indole” e “Ultimatum” di Capoterra.

LE POLEMICHE  La notizia che un raduno rock di ultradestra si sarebbe tenuto nella zona di Cagliari il 4 agosto appare in rete all’inizio di luglio. Il posto non è specificato. Ma subito si scatenano le polemiche. Inizia Rifondazione. Che definisce la matrice politica del concerto «inaccettabile e contraria alle leggi». Poi il Pdci e i Ds. Tutti parlano di «palese propaganda filo fascista che non ha diritto di espressione» e chiedono che l’autorizzazione venga negata.

In realtà i Comuni interessati (Cagliari e Capoterra) non ricevono nessuna richiesta, e nemmeno la questura. Le forze politiche organizzano un sit-in sotto la Prefettura il 16 luglio. Nel mentre gli organizzatori correggono la rotta. La ragazza con in mano una pistola che campeggiava nel manifesto viene sostituita da una formosa pin-up. Il termine raduno con il più innocuo festa. «Sardegna Skinheads», «Rock in fiamme production» e «Blocco studentesco» (costola universitaria di Fiamma tricolore) reclamano il loro diritto a «fare una festa, senza nessunna marcia, nessuna svastica e nessun Mussolini rock».

In realtà la forte connotazione politica dell’evento non si dicute. Anche se c’è da registrare lo smarcamento dell’organizzazione di destra radicale «Forza Nuova», figlia però di problemi interni con Fiamma Tricolore e non di distanza ideologica.

LA SEGRETEZZA Dopo giorni di polemiche e botta e risposta su giornali e internet l’organizzazione del concerto sparisce dalla scena. Nessuna richiesta di autorizzazione viene depositata. Non si parla più del luogo dell’evento. Nel sito www.seidiventatanera.com l’unica cosa che scorre è il conto alla rovescia del tempo che manca al raduno, confermato per il 4 agosto. Dopo giorni di silenzio gli organizzatori rispondono a un numero di cellulare. Si scopre che il luogo del raduno sarà privato. In un terreno non meglio specificato tra Assemini e Capoterra. L’unico modo per avere informazioni più precise sarà andare all’appuntamento fissato per le 18 di domani in un distributore di benzina alle porte del paese. Da lì gli organizzatori porteranno gli spettatori nel luogo del concerto. Altro appuntamento per band e simpatizzanti provenienti da fuori. Incontro alle 13 e spuntino offerto dagli organizzatori nel posto scelto per l’esibizione.

LA PREOCCUPAZIONE «Il fatto che sia stato scelto un luogo privato crea ancora maggiori preoccupazioni». A parlare è Efisio Demuru, segretario della federazione dei Ds di Cagliari e assessore a Capoterra. «Temiamo inanzitutto per la nostra incolumità. Non sappiamo in che maniera la Polizia abbia intenzione di controllare l’evento. Anche se i partecipanti saranno solo poche centinaia chi può garantire che, dopo qualche birra di troppo, non facciano qualche bravata. Magari spaccando le sedi di quelle organizzazioni che si sono mobilitate contro questo concerto?».

IL CIRCUITO Tutte le band fanno parte del cosiddetto circuito «Rac» (Rock against comunism), nato in Inghilterra negli anni ’70 e sbarcato in Italia nei primi anni ’80. Alla produzione musicale è legato un vasto giro d’affari che fa capo ad alcune etichette discografiche: la maggiore è la War Sound già Tuono Records di Vicenza, collegata al VFS e a Blood & Honour, responsabile ogni estate dell’organizzazione del Veneto Summer Fest (evento che richiama in Italia centinaia di naziskin). Esistono oggi oltre 100 gruppi e solisti italiani impegnati nel circuito la cui produzione viene diffusa soprattutto attraverso Internet.

IL POSTO Capoterra non è stata scelta a caso. È il paese con il maggior numero di affiliati al gruppo «Skinheads Sardegna». Movimento nato nel 1982, praticamente sciolto nel 1995 e di nuovo in auge dalla fine degli anni ’90. Nel maggio 2006 un candidato di Sardegna skinheads (che oggi conta circa un centinaio di aderenti) si è candidato alle amministrative del paese nella lista di Fiamma Tricolore, risultando il più votato.

 
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